"Philip uscì, attraversò il
cortile e si avviò al cancello. Sulla sinistra, appena al di qua del muro
occidentale, c'era il mulino. Molti anni prima era stato scavato un canale a monte
del priorato per portare l'acqua del fiume alla gora. Dopo aver fatto
girare la ruota del mulino, l'acqua passava attraverso un condotto sotterraneo e
raggiungeva la distilleria, la cucina, la fontana nel chiostro dove i frati si
lavavano le mani prima dei pasti, e infine la latrina accanto al
dormitorio: quindi si reimmetteva nel fiume. Uno dei priori del passato era stato
un abile ingegnere."
(I Pilastri della terra, parte I, pag. 136)
(I Pilastri della terra, parte I, pag. 136)
Il mulino idraulico, o
comunemente chiamato mulino ad acqua, è un impianto destinato ad adoperare,
tramite canalizzazione, l'energia meccanica prodotta dalla corrente di un corso
d'acqua. L'idea di legare la forza
dell'acqua per azionare macchinari ed utensili, risale a tempi remoti; li troviamo già come un'invenzione dell’antica Mesopotamia.
In Europa, invece, i primi documenti riguardanti i mulini ed il loro funzionamento sono da ricercare nel “Il trattato De Architettura” di Vitruvio (25 a.C.).
Ma, solo durante il corso del Medioevo, la loro importanza crebbe, ciò si deve alla notevole crescita demografica ed economica che portò ad un rapido imporsi delle attività artigianali, con conseguente necessità di forza motrice ed efficaci macchinari. Proprio per questo il mulino diventò un punto di riferimento per la produzione del tempo.
In Europa, invece, i primi documenti riguardanti i mulini ed il loro funzionamento sono da ricercare nel “Il trattato De Architettura” di Vitruvio (25 a.C.).
Ma, solo durante il corso del Medioevo, la loro importanza crebbe, ciò si deve alla notevole crescita demografica ed economica che portò ad un rapido imporsi delle attività artigianali, con conseguente necessità di forza motrice ed efficaci macchinari. Proprio per questo il mulino diventò un punto di riferimento per la produzione del tempo.
Oggi l’utilizzo dei mulini
tradizionali, per la produzione di cibi o per la messa in moto dei macchinari,
è limitato al fabbisogno di piccole comunità non essendo più economicamente
produttivo. Restano comunque un’attrazione turistica.
In genere, i mulini sorgevano nei punti in cui esisteva un certo dislivello d'acqua, cosicchè la forza del movimento dell'acqua, unità all'effetto delle pale di una ruota o turbina, determinavano la rotazione dell'asse che azionava gli altri macchinari. Dopo questo primo utilizzo, l'acqua veniva drenata attraverso un canale di coda. Per regolare la velocità, si agiva sulle palatoie, che aumentavano o riducevano il flusso d'acqua.
I mulini ad acqua possono essere suddivisi in tre tipi: una ruota idraulica orizzontale, su un asse verticale e ruota verticale su un asse orizzontale, ognuno di essi con proprie caratteristiche
Per chi fosse interessato ad una lettura più approfondita riguardo all'evoluzione dei mulini consiglio questo blog, dove vengono trattati i mulini nella loro forma generale, o questo link più specifico.
In genere, i mulini sorgevano nei punti in cui esisteva un certo dislivello d'acqua, cosicchè la forza del movimento dell'acqua, unità all'effetto delle pale di una ruota o turbina, determinavano la rotazione dell'asse che azionava gli altri macchinari. Dopo questo primo utilizzo, l'acqua veniva drenata attraverso un canale di coda. Per regolare la velocità, si agiva sulle palatoie, che aumentavano o riducevano il flusso d'acqua.
I mulini ad acqua possono essere suddivisi in tre tipi: una ruota idraulica orizzontale, su un asse verticale e ruota verticale su un asse orizzontale, ognuno di essi con proprie caratteristiche
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Funzionamento di un mulino ad acqua
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